Come scegliere l’esemplare?
La cagnolina ideale è robusta, sana e di buona costituzione, tutte qualità che andranno trasmesse ai cuccioli; stesso criterio vale anche per il maschio che deve essere un esemplare equilibrato, tipico e “buon riproduttore” -per capirlo, basta osservarne la discendeza- in modo tale che questi tratti morfologici e funzionali vengano efficacemente trasmessi alla prole. Una volta raggiunta la maturità sessuale, il maschio è sempre disponibile per l’accoppiamento, mentre la femmina lo è solo in determinati periodi, al di fuori dei quali lo rifiuterà.
La femmina di Pinscher Nano
In genere, il primo calore avviene intorno agli otto-dieci mesi, anche se può capitare che succeda pure prima, verso i sei mesi d’età, o potrebbe anche avvenire con ritardo, verso i quattordici- quindici mesi, ma entrambi i casi rappresentano eventi meno frequenti. Per quanto riguarda il primo calore è meglio evitare l’accoppiamento e aspettare che la femmina abbia avuto il tempo di crescere completamente.
[adsensebanner]
Come accorgersi della fase di “calore”
Il calore della cagnolina è caratterizzato da perdite di sangue vulvari (che questa lecca in maniera frequente) e da un evidente interesse per l’esemplare maschio. In una fase iniziale c’è il “proestro”, ovvero un momento in cui la femmina ancora non accetta il partner e la vulva inizia ad aumentare di grandezza. Nella fase successiva, chiamata “estro”, la produzione di estrogeni è al massimo e la femmina diventa disponibile all’accoppiamento. Non c’è un periodo ben definito in cui questo accade per cui la sua durata è soggetta a variazioni. Tra il decimo e il dodicesimo giorno, le perdite ematiche da rosso vivo cominciano a sbiadire fino a diventare rosa trasparenti. Sembrerebbe questa la fase in cui gli allevatori ritengono che la femmina sia più disposta all’accoppiamento, ma è sempre bene effettuare esami clinici specifici per saperlo con certezza. Ultima fase: il metaestro, che indipendentemente dal fatto che la femmina si sia accoppiata o meno, questa ricomincia ad avere un funzionamento ormonale quasi costante per due mesi secernendo progesterone e rifiutando il maschio. Il momento migliore per l’accoppiamento, dunque, sembrerebbe andare dall’undicesimo giorno al quindicesimo di calore ma è meglio fare alcuni test quali lo striscio vaginale, con cui vengono prelevate alcune cellule con un tampone; queste vengono osservate al microscopio, individuando lo stato di ovulazione. La cagnolina è fecondabile fra i due e i quattro giorni dopo la fase dell’ovulazione.
L’accoppiamento del Pinscher Nano
A seconda del grado di esperienza dei due esemplari maschio e femmina la copula può avvenire al primo tentativo o dopo alcuni infruttuosi, dopo un primo momento di gioco rituale e corteggiamento. Quando il maschio penetra la cagnolina le provoca uno spasmo riflesso dello sfintere vaginale che trattiene il pene del partner fino alla fine dell’accoppiamento: i due cani quindi rimangano così “agganciati” insieme dai 15 ai 30 minuti. L’inseminazione artificiale può essere una valida alternativa all’accoppiamento naturale: evita la trasmissione eventuale di malattie sessuali ed è possibile controllarne al momento la qualità dello sperma. Questa consiste nel prelevare il seme maschile e introdurlo nell’esemplare femmina.
La gravidanza e il parto
La gravidanza dura in media dai 60 ai 63 giorni ed è possibile diagnosticarla tramite ecografia o radiografia. Durante il primo mese di gestazione la cagnolina non mostra segni particolari, poi i capezzoli diventano più rosa e intorno al 30esimo giorno inizia l’ingrossamento addominale. Il parto è un momento delicato: non si deve lasciare la femmina da sola e, nel caso, bisogna avvertire il veterinario. Il parto viene “annunciato” da vari segni: un certo nervosismo della cagnolina, il grattare il pavimento o la cuccia, il respiro sempre più concitato e le varie contrazioni sempre più ravvicinate fino all’espulsione del cucciolo.